Oggi metà della popolazione mondiale vive in un’area urbana. Tra meno di quarant’anni questa percentuale salirà a oltre il 60 per cento, ponendo sfide enormi ai governi locali. Come favorire uno sviluppo urbanistico equilbrato? Come garantire trasporti pubblici efficienti? Come riorganizzare servizi idrici, fognari di raccolta e smaltimento rifiuti? Ma soprattutto come sfamare le città in modo equo e sostenibile, senza depauperare risorse scarse?
Nutrire una città è una sfida complessa: comporta scelte che toccano non solo l’economia, ma la salute, l’ambiente, l’educazione, l’inclusione sociale.
Da sempre Slow food è impegnata nel tema “nutrire la città”.
Alcune città come New York, Toronto, Melbourne o Londra hanno già adottato una Food Policy: un insieme di politiche che delineano una visione condivisa sul futuro rapporto della città con il cibo e definiscono le azioni chiave per attuare questa visione, armonizzando i vari progetti che l’amministrazione porta avanti sul tema dell’alimentazione.
Anche Bergamo ha deciso di impegnarsi per rendere il suo sistema alimentare più equo e sostenibile dotandosi della propria Food Policy, la strategia che orienterà le politiche cittadine relative al cibo nei prossimi anni.