IL PRODOTTO
Calvenzano è un piccolo paese della Bassa Begamasca, noto per una varietà di melone, studiato e censito nella banca del germoplasma per la tutela della biodiversità dell’Università di Valencia.
Il melone di Calvenzano è un melone dalla buccia retata, omogenea e molto fitta, con picciolo piuttosto pronunciato che viene lasciato attaccato al frutto durante la raccolta. Raggiunge anche grandi dimensioni, con un peso che varia da 2 a 6 kg e una forma ovoidale. La polpa è consistente, zuccherina, con un bel colore arancione caldo e molto profumata.
La sua coltivazione è stata portata avanti negli anni dalla storica Cooperativa agricola di Calvenzano, fondata nel 1887 e terza in Italia per ordine di fondazione.
Il melone risulta nei suoi libri contabili fin dal secolo scorso e secondo le testimonianze orali dei soci più anziani aveva un’importanza fondamentale nell’economia della zona dato che i contadini riuscivano a trarre dalla sua coltivazione il denaro per acquistare i terreni che lavoravano. Nel secolo scorso raggiunse addirittura una fama internazionale: nella Belle Epoque i meloni partivano da questo piccolo centro della Bassa Bergamasca diretti ai migliori ristoranti parigini. Negli anni Trenta era consegnato anche presso la residenza estiva dei reali d’Inghilterra e la cooperativa, secondo le testimonianze di alcuni soci, ricevette dalla famiglia reale inglese un certificato di apprezzamento.
La raccolta avviene nel mese di luglio con un picco produttivo che dura 10-15 giorni. Per il suo grado zuccherino non eccessivo ha subìto la concorrenza delle varietà di melone moderne che sono state appunto selezionate per ottenere frutti sempre più dolci, con un periodo di raccolta più lungo e quindi commercialmente più appetibile.
IL PRESIDIO
La produzione di Calvenzano non può mettersi a confronto con le quantità prodotte da altri colossi della zona, in primis le aziende mantovane, che sono tra le più importanti del Paese per la produzione di meloni a polpa arancione. Ma dal 2002 i soci della Cooperativa agricola di Calvenzano hanno ripreso a seminarlo: le prime sei piantine sono state recuperate grazie a un agricoltore che ne aveva tenuto qualche seme, ma oggi le piante sono centinaia e producono qualche decina di quintali di meloni. Con il Presidio la produzione si è allargata coinvolgendo altri tre contadini della zona che hanno seminato il melone storico locale utilizzando il seme fornito dalla Cooperativa e che andranno ad aumentare ulteriormente la produzione di melone fresco. Una parte della produzione inoltre sarà trasformata in confetture e liquori.
Area di produzione:
Comune di Calvenzano e limitrofi, provincia di Bergamo
Presidio sostenuto da:
Condotta Slow Food Bassa Bergamasca